Una tradizione senza tempo entrata a far parte del patrimonio culturale dell’UNESCO nel 2015
Divisa, sacco, bastone e si parte, per almeno 3 anni e 1 giorno. Gli Handwerker (artigiani) che in passato, sin dal tardo Medioevo, volevano imparare al meglio il loro mestiere e ottenere il Meisterbrief, una sorta di diploma che certificasse le loro competenze, dovevano spendere 3 anni e un giorno in giro per il paese o anche all’estero, muniti di quasi nulla, cercando lavoro in giro, auf der Walz.

Oggigiorno questa tradizione esiste ancora, non sono in molti a seguirla, ma ci sono abbastanza Zimmerer per poterla preservare. Dopo i 3 anni di Ausbildung (formazione) per diventare muratore, carpentiere, falegname, scalpellino o addirittura panettiere, si parte per ulteriori 3 anni e un giorno, per un viaggio chiamato Walz, o anche Wanderjahre, Tippelei o Gesellenwanderung, allo scopo di crescere professionalmente e personalmente. Questo non è tuttavia un normale viaggio formativo, anzi essendo una tradizione è caratterizzato da tante peculiarità che vanno seguite per poter portarlo a termine correttamente.
Anzitutto occorre essere parte di una Zunft o Schacht, una congrega riconosciuta. Attualmente le congreghe in Germania sono 5: Rechtschaffenen Fremden, Rolandsbrüder, Fremde Freiheitsschacht, Freie Begegnungsschacht e Freien Voigtländern. Ognuna di queste congreghe ha al suo interno delle regole e dei riti tradizionali che le contraddistinguono dalle altre, ma ci sono delle regole comuni che vengono applicate da ogni Zimmerer durante la sua Wanderschaft (cammino).

Se ti capita di vedere un ragazzo giovane a lato della strada che fa l’autostop, munito di bastone e vestito con abiti eccessivamente vintage allora si tratta sicuramente di uno Zimmermann che sta cercando di spostarsi. Questi ragazzi infatti non possono usare i mezzi pubblici, né tantomeno possedere una propria auto. Possono spostarsi a piedi o al massimo fare l’autostop.
Ma chi sono questi Zimmerer? Si tratta di ragazzi tra i 20 e i 30 anni, celibi, senza figli, senza debiti e che hanno passato l’esame per la qualifica artigianale (Gesellenprüfung), i quali girano in cerca di lavoro per apprendere al meglio la loro professione artigiana. Indossano rigorosamente un cappello, una camicia bianca detta Staude, un gilet di velluto con 8 bottoni (come le 8 ore di lavoro), una giacca di velluto con 6 bottoni (come i 6 giorni settimanali di lavoro) e 3 bottoni per manica (come 3 anni di studio e 3 anni di viaggio-lavoro). Indossano inoltre dei pantaloni lunghi neri, anche questi di velluto, scarpe o stivali e viaggiano sempre con un bastone e un sacco. Con loro possono portare dei cambi, spazzolino e dentifricio e degli attrezzi che gli servono per lavorare. Ogni qualvolta uno Zimmermann entra in una nuova città dove si fermerà a lavorare, dovrà per prima cosa andare al municipio e recitare una sorta di provino davanti al sindaco (Vorsprechen), le cui parole variano a seconda della congrega di cui si è parte. Una regola molto importante: il ragazzo o la ragazza in viaggio deve trovarsi almeno a 50 km di distanza dalla città in cui risiedeva prima della partenza.
Altra caratteristica di questo viaggio: lo Zimmerer non può possedere soldi. Questi ragazzi se ne vanno in giro da paese a paese, cercando lavoro, in cambio del quale non possono richiedere denaro, bensì vitto e alloggio e tanta tanta esperienza.

E le donne? Fino al 1980 c’erano solo Zimmerer di sesso maschile in giro a far esperienza, ma dal 1980 con il fenomeno dell’emancipazione anche le donne hanno iniziato a viaggiare per imparare il loro mestiere. Oggi le Zimmerinnen sono il 10% delle persone che si trovano auf der Walz.

Ma perchè si chiama Zimmermann? Questo termine ha tratto in inganno anche me. Zimmer, come molti sanno, significa stanza. Che c’entra quindi con un artigiano? La parola Zimmer è in realtà legata al verbo zimmern che significa costruire. In passato quasi tutti erano degli Zimmermänner, in quanto dovevano costruirsi casa da sé.
Fonte immagine in evidenza: Bauberufe
Articolo davvero super Interessante!! Un insight sulla cultura tedesca che mi era proprio sconosciuto! Bello bello !!
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